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Pereira, Aristides.

Uomo politico capoverdiano. Già funzionario dell'amministrazione coloniale portoghese, nel 1956 fu tra i fondatori del PAIGC (Partito africano per l'indipendenza della Guinea e di Capo Verde), divenendone membro del Comitato centrale e dell'Ufficio politico. Stretto collaboratore del leader nazionalista Amilcar Cabral, istituì varie reti clandestine e nel 1960 si trasferì a Conacry, nella Repubblica di Guinea, divenuta sede del quartier generale del PAIGC, che a partire dal 1963 intraprese con successo la lotta armata. Nel 1964 divenne segretario generale aggiunto del PAIGC, occupandosi soprattutto delle relazioni con l'estero. Dopo l'assassinio di Cabral, nel gennaio 1973, assunse, di fatto, le funzioni di segretario generale e la carica gli fu confermata ufficialmente dal congresso svoltosi nel luglio successivo, in vista dell'indipendenza, proclamata unilateralmente nel settembre 1973. Nel 1981 fu rieletto presidente della Repubblica e avviò quindi una graduale trasformazione delle strutture sociali, mantenendo rapporti con il Portogallo e con il Sudafrica. La carica di presidente gli venne riconfermata nel 1986 per altri cinque anni, durante i quali dovette affrontare i complessi problemi economici del Paese. Le elezioni del 1991, le prime su base multipartitica, confinarono all'opposizione il partito di P., che fu sostituito da A. Mascarenhas (n. Boa Vista 1923).